Tenuta di Montelattaia
Un territorio unico caratterizzato da una singola collina che si erge dalla pianura circostante. Questa particolare conformazione crea, per clima e ventilazione, l’ambiente ideale per la coltivazione dell’olivo.
Ne sono testimoni le 1500 rigogliose piante di olivo, alcune millenarie, distribuite intorno alla nostra collina e nei campi limitrofi.
Nei secoli molte varietà di olivi toscani si sono aggiunti all’oliveto di Montelattaia; dalle cultivar più classiche: Frantoio, Leccino, Moraiolo a quelle meno comuni Leccio del Corno Pendolino. Ed è proprio da questa eterogeneità di piante, unita alla loro particolare ubicazione, che nasce un olio con carattere e sapore unici.
Uno sguardo alla Tenuta di Montelattaia, un luogo dove l’oliva è regina in tutte le sue forme
La storia della tenuta di Montelattaia
La struttura architettonica di Montelattaia è di epoca medievale: un complesso monastico collegato alla non lontana Abbazia di San Salvatore a Giugnano. Il primo cenno storico su Montelattaia risale al 1288: “sopra una collinetta poco elevata , coperta di ulivi e vigneti, trovasi Montelattaria, oggi Montelattaia”. Il complesso, voluto dalla famiglia Aldobrandeschi, alla fine del Duecento passò sotto il controllo dei Pannochieschi e in epoca tardo medievale fu trasformato in residenza feudale e fu venduta alla nota famiglia senese dei Biringucci. A quel tempo però Montelattaia non era certo quella che vediamo oggi. Questa la descrizione nel 1614 del commissario granducale che riporta i versi del Sestini:
Acque stagnate in paludosi fossi.
Erba nocente che scura cresce.
Compresso fan la pigra aria di grossi
Vapori, donde virtù venefica esce;
e qualor più dal sol vengano percossi
fra gli animanti rio morbo si mesce.
A metà del 1700 la proprietà passa dalla famiglia Biringucci ad un’altra famiglia di nobili senesi: i Brancadori. In quel periodo furono annessi moltissimi ettari trasformando Montelattaia in una vasta tenuta terriera e fu realizzata, all’interno della struttura architettonica, la chiesa dedicata a Sant’Antonio.
Nei primi anni del novecento la villa e i duemila ettari intorno ad essa passano alla nostra famiglia. Mario Levi Da Zara, originario di Padova, fu un vero innovatore per la Maremma: riunì piccoli appezzamenti per creare campi agricoli estesi, piantò filari di alberi frangi vento, creò frutteti di pesce e ciliegie e soprattutto ebbe la straordinaria intuizione di iniziare ad allevare le mucche di razza Frisona, per la Maremma una vera e propria rivoluzione culturale. Nel 1968 la Tenuta di Montelattaia passa alla figlia Amelia Levi Da Zara detta Maly, donna colta e dal forte carattere, moglie di Giovanni Falck presidente delle famose acciaierie lombarde. Negli anni a seguirsi Maly, che amava moltissimo Montelattaia, proseguì il lavoro di manutenzione e riscatto del territorio. Padre e figlia, portarono quindi innovazione e progresso in questa zona, ma per entrambi l’amore per la cura degli olivi di Montelattaia e per il suo olio rimase sempre una priorità. Oggi, nel solco tracciato dai nostri lontani parenti, vogliamo portare il nostro olio extravergine all’eccellenza.
Montelattaia oggi: la casa di LeoVerde
A partire dal 2003, Filippo, da sempre innamorato della maremma e di Moscatello, insieme alla moglie Daria e ai loro figli Leonardo e Verde, iniziano un nuovo capitolo della vita della Tenuta di Montelattaia, portando una ventata di innovazione e salvaguardia del territorio.
La realizzazione dell’impianto a biogas e dell’impianto fotovoltaicotrasformano la tenuta in una azienda all’avanguardia nel settore delle agro-energie. Questa recente rivoluzione operata sull’azienda ha comunque mantenuto il filo conduttore che vede, nel rispetto per le tradizione e nella tutela dell’ambiente naturale, i pilastri fondamentali. L’olio extravergine di oliva che viene prodotto in azienda è la riprova di tutto questo: rispetto e conoscenza delle tradizioni unito ad innovazione e sviluppo tecnologico.
É qui, tra le mura della tenuta di Montelattaia, sopra una collina di olivi millenari e nuovi germogli dalle grandi promesse, tra il giallo dei campi e l’azzurro del cielo toscano, che nasce LeoVerde.
Azienda agricola dove innovazione e tradizione diventano la promessa di un mondo più pulito e naturale per oggi e per domani.